“L’atteggiamento di fondo della mia vita è stata la passione. Per realizzare i miei sogni ho agito sempre spinto dalla passione. La passione muove ogni cosa, è una forza davvero straordinaria.”
Roberto Baggio
“L’atteggiamento di fondo della mia vita è stata la passione. Per realizzare i miei sogni ho agito sempre spinto dalla passione. La passione muove ogni cosa, è una forza davvero straordinaria.”
Roberto Baggio
Chi non ha conosciuto a Novara Enrico Patti, il fondatore e creatore della Sparta? Noto anche come il “colonnello” o ancor meglio il “sciur Ricu”, Patti è stato uno dei giocatori e dirigenti sportivi più in vista di tutto lo sport novarese. Nato nella nostra città il 13 Ottobre 1896, al termine di una prestigiosa carriera calcistica trascorsa nelle fila dell’allora Novara Football Club e culminata nel 1925 in una stagione nella grande Juventus, Patti concretizza un sogno che ha sempre coltivato, quello della valorizzazione dei giovani calciatori. Trova un degnissimo compagno e sostenitore in Giovanni Dotti, meglio noto come “Bollinger”, e ufficialmente il 20 Novembre del 1926 nasce una nuova società calcistica novarese. E’ costituita nei locali dell’Unione Ciclistica Novarese, in via Gaudenzio Ferrari, sotto la cupola. Scopo della nuova società, allevare la gioventù allo sport, con alla base il gioco del calcio. E il nome ? E i colori ? Patti ricorda che la società fu battezzata Sparta in omaggio all’omonimo squadrone calcistico di Praga che furoreggiava in campo internazionale. E fu Sparta anche per imporsi come modello, l’ educazione fisica e la dirittura morale degli abitanti di Sparta, antica città greca. Si scelsero le bianche casacche per continuare idealmente la strada tracciata dai grandi campioni della Pro Vercelli, prima culla del calcio italiano. Inizia così nel lontano 1926, la grande e gloriosa vicenda spartana con Patti battagliero presidente per 47 anni consecutivi fino alla sua scomparsa ( 17 Ottobre 1973 ). E’ lui che in società dirige l’ allenamento dei giovani, cura le trattative, lava gli indumenti, riaggiusta scarpe, ricuce i palloni. Ai suoi ragazzi parla in dialetto con semplicità disarmante ma con una personalità che incute rispetto e ammirazione. Attorno alla sua figura nasce una leggenda, quella di un uomo che della Sparta ha fatto una creatura, dell’onestà una ragione di vita, dello sport una missione. Ebbe grandi soddisfazioni dai suoi “ragazzi” : la maglia della nazionale di calcio vestita da Cecco Rosetta, Angelo Caimo, Edmondo Mornese, Lello Antoniotti, Emidio Cavigioli. Tanti e tanti i giocatori usciti dal vivaio spartano che approdarono alla seri A, i fratelli Molina, Mainardi, Zweifel, Mucci, Torri, Bossetti, Giraudo e quanti nomi bisognerebbe ancora elencare !!!! Patti fu anche apprezzato componente del settore tecnico della Federazione Italiana Calcio e fondatore del centro tecnico di Coverciano.Sotto il profilo tecnico la sua straordinaria sapienza gli fece intuire nel 1939 la bontà del “sistema”. Fece applicare alla Sparta, prima squadra in Italia il nuovo modulo di gioco, in contrapposizione all’allora imperante “metodo” , riscuotendo immediati successi, tanto che al termine della stagione 40 / 41 ottenne la promozione in serie C.
Chi non ha conosciuto a Novara Enrico Patti, il fondatore e creatore della Sparta? Noto anche come il “colonnello” o ancor meglio il “sciur Ricu”, Patti è stato uno dei giocatori e dirigenti sportivi più in vista di tutto lo sport novarese. Nato nella nostra città il 13 Ottobre 1896, al termine di una prestigiosa carriera calcistica trascorsa nelle fila dell’allora Novara Football Club e culminata nel 1925 in una stagione nella grande Juventus, Patti concretizza un sogno che ha sempre coltivato, quello della valorizzazione dei giovani calciatori. Trova un degnissimo compagno e sostenitore in Giovanni Dotti, meglio noto come “Bollinger”, e ufficialmente il 20 Novembre del 1926 nasce una nuova società calcistica novarese. E’ costituita nei locali dell’Unione Ciclistica Novarese, in via Gaudenzio Ferrari, sotto la cupola. Scopo della nuova società, allevare la gioventù allo sport, con alla base il gioco del calcio. E il nome ? E i colori ? Patti ricorda che la società fu battezzata Sparta in omaggio all’omonimo squadrone calcistico di Praga che furoreggiava in campo internazionale. E fu Sparta anche per imporsi come modello, l’ educazione fisica e la dirittura morale degli abitanti di Sparta, antica città greca. Si scelsero le bianche casacche per continuare idealmente la strada tracciata dai grandi campioni della Pro Vercelli, prima culla del calcio italiano. Inizia così nel lontano 1926, la grande e gloriosa vicenda spartana con Patti battagliero presidente per 47 anni consecutivi fino alla sua scomparsa ( 17 Ottobre 1973 ). E’ lui che in società dirige l’ allenamento dei giovani, cura le trattative, lava gli indumenti, riaggiusta scarpe, ricuce i palloni. Ai suoi ragazzi parla in dialetto con semplicità disarmante ma con una personalità che incute rispetto e ammirazione. Attorno alla sua figura nasce una leggenda, quella di un uomo che della Sparta ha fatto una creatura, dell’onestà una ragione di vita, dello sport una missione. Ebbe grandi soddisfazioni dai suoi “ragazzi” : la maglia della nazionale di calcio vestita da Cecco Rosetta, Angelo Caimo, Edmondo Mornese, Lello Antoniotti, Emidio Cavigioli. Tanti e tanti i giocatori usciti dal vivaio spartano che approdarono alla seri A, i fratelli Molina, Mainardi, Zweifel, Mucci, Torri, Bossetti, Giraudo e quanti nomi bisognerebbe ancora elencare !!!! Patti fu anche apprezzato componente del settore tecnico della Federazione Italiana Calcio e fondatore del centro tecnico di Coverciano.Sotto il profilo tecnico la sua straordinaria sapienza gli fece intuire nel 1939 la bontà del “sistema”. Fece applicare alla Sparta, prima squadra in Italia il nuovo modulo di gioco, in contrapposizione all’allora imperante “metodo” , riscuotendo immediati successi, tanto che al termine della stagione 40 / 41 ottenne la promozione in serie C.
1926: la prima formazione spartana, da sinistra, in piedi: un accompagnatore, Sacchi, Dalla Giovanna, Belluati, Mosca, Ferrari, Patti, Dotti; inginocchiati: Guidi, Pasturino, Fizzotti; accosciati: Torgano, Longo, Merlo II. Il portiere Longo regge la “Coppa Oleggio”, primo trofeo vinto dalla Sparta nella sua vita sportiva.
1926: la prima formazione spartana, da sinistra, in piedi: un accompagnatore, Sacchi, Dalla Giovanna, Belluati, Mosca, Ferrari, Patti, Dotti; inginocchiati: Guidi, Pasturino, Fizzotti; accosciati: Torgano, Longo, Merlo II. Il portiere Longo regge la “Coppa Oleggio”, primo trofeo vinto dalla Sparta nella sua vita sportiva.
Un documento storico. E’ una domenica del 1940, all’oratorio dei Salesiani: da sinistra Lello Antoniotti, Franco Guerra e Gigi Molina
Un altro documento degli archivi; la prima tessera da giocatore della Sparta per il giovane Lello Antoniotti.
La Sparta che giocò in serie “C” nazionale nel 1941-42. Qui la foto è datata 17 maggio 1942, partita Caratese-Sparta terminata 3-3. In piedi da sinistra, l’accompagnatore Michelini, Andoardi, Eugenio Patti, Mario Brustia, Balossini, Peppino Molina, Fasola, Mino Hofer; accosciati da sinistra: Caccia, Falzotti, Lorioli, Cavigioli.
Foto storica del 1946, la Sparta festeggia i vent’anni di vita e gioca in amichevole con il grande Torino allo stadio comunale. Queta la formazione di quel giorno: in piedi, da sinistra, Mainardi, Antoniotti, Zwelfel, Peppino Molina, Cavigioli, Marconi, Enrico Patti, Il massaggiatore “bollinger” Dotti; accosciati: Falzotti, Costa, Panigoni, Eugenio Patti, Bonelli. Riconoscibile anche l’arbitro Pino Fortina..
Foto storica del 1946, la Sparta festeggia i vent’anni di vita e gioca in amichevole con il grande Torino allo stadio comunale. Queta la formazione di quel giorno: in piedi, da sinistra, Mainardi, Antoniotti, Zwelfel, Peppino Molina, Cavigioli, Marconi, Enrico Patti, Il massaggiatore “bollinger” Dotti; accosciati: Falzotti, Costa, Panigoni, Eugenio Patti, Bonelli. Riconoscibile anche l’arbitro Pino Fortina..
Nazionale olimpionico a Londra,nel 1948.
Il più tecnico fra i giocatori del vivaio spartano.
Più volte Nazionale e Campione d’Italia con la Fiorentina
Nazionale olimpionico a Londra,nel 1948
Il grande portiere degli anni Trenta
Un’antica foto raffigurante la formazione della Sparta nel 1950, vittoriosa a Trecate; la formazione: in piedi da sinistra Cazzadore, Cantù, Rivolta, G. Mortarino, Ambrosi, Bussi; accosciati da sinistra: Finotti, Baraggiotta, Rubino, Fantini, Cattaneo; davanti a tutti il grande portiere Renato Battioni.
Fotografato nel 1950 quando giocò con la Nazionale Italiana militare vincendo a L’Aja i campionati europei (suo un goal nella finale contro il Belgio).
Fotografato nel 1950 quando giocò con la Nazionale Italiana militare vincendo a L’Aja i campionati europei (suo un goal nella finale contro il Belgio).
Siamo nel 1960. La Sparta con in piedi da sinistra Gambaro, Leonardi, Boca, Battaglia, il capitano De Rosa, Angelo Patti, Comazzi e il dirigente Fortina; accosciati Greppi I, Pavesi, Bellan, Bonola.
Santino Tarantola, qui con il figlio Francesco, portò la Sparta dalla 3^ Categoria all’Interregionale con quattro promozioni consecutive
Santino Tarantola, qui con il figlio Francesco, portò la Sparta dalla 3^ Categoria all’Interregionale con quattro promozioni consecutive
La Sparta edizione 1986-87 che raggiunse la prima delle quattro promozioni consecutive, quella dalla Terza alla Seconda categoria. In piedi da sinistra Saldi, Bortolini, PA. stangalino, albino, Bruno, Loffarelli, Cazzola, D. Stangalino, l’allenatore renato Battioni; accosciati da sinistra, Fregonara, Pescarolo (cannoniere con 31 reti), Ferrero, Folena, Bernardini, Fedeli, Seitornesi. Completavano la squadra Giancarlo Tarantola, Sardo e Adizio. Fu la prima promozione spartana della gestione Santino Tarantola.
1991: La Sparta approdò nella categoria interregionale, massimo campionato delle categorie dilettanti. Ecco la prima formazione.
1991: La Sparta approdò nella categoria interregionale, massimo campionato delle categorie dilettanti. Ecco la prima formazione.